L’obesità è una delle malattie più pericolose e più diffuse in tutto il mondo.
Spesso è causata da stili di vita sbagliati, da poca attività sportiva e da una alimentazione scorretta: tutte condizioni che si potrebbero scongiurare con un’adeguata informazione e attenzione.
Per rimanere in linea infatti non servono soluzioni miracolose ma alcune buone abitudini. La prevenzione infatti è cruciale per evitare di prendere peso e per rimanere in salute, anche perché l’obesità influisce molto sulla probabilità di avere malattie cardiovascolari.
Avere consapevolezza degli effetti di questa malattia può aiutare ad evitare l’aumento della sua diffusione: ecco 6 cose che potresti non sapere sull’obesità.
1. Obesità in numeri
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci dice che nel mondo ci sono 640 milioni di adulti obesi e che questo numero è destinato ad aumentare. Si prevede che nel 2045 sarà obesa una persona su quattro e cresceranno contestualmente i costi sanitari per far fronte al crescere delle malattie legate all’obesità come il diabete di tipo 2.
2. La posizione dell’Italia
In Europa l’Italia si trova al 2° posto per minor numero di obesi, molto probabilmente grazie all’alta diffusione della dieta mediterranea. I dati dicono anche che c’è una tendenza negativa: sta crescendo infatti l’obesità infantile a causa degli stili di vita sempre più sedentari.
3. Prevenire l’obesità dalla culla
Molti studi hanno trovato una correlazione tra l’allattamento al seno e il rischio di obesità del bambino: la probabilità di diventare obeso è pari al 3,8% se il bambino è stato allattato per soli 2 mesi e scende fino allo 0,8% nei casi di allattamento fino ad oltre un anno.
L’allattamento al seno si rivela dunque un importante fattore per la prevenzione dell’obesità.
4. Il giusto allenamento fa la differenza
Per ridurre il rischio di obesità nei bambini è consigliata un’attività fisica che preveda una combinazione di training anaerobico e cardio.
5. La “malattia” delle società del benessere
Sempre l’OMS ha definito l’obesità come la malattia della società del benessere, anche se si hanno testimonianze già dall’antica grecia della diffusione di questa condizione. Anche i medici dell’epoca la consideravano pericolosa per la salute.
6. Obesità: un fattore sociale
Esistono numerosi studi che hanno analizzato la dimensione sociale del problema dell’obesità in cui viene affermato che l’ambiente in cui si vive può determinare l’aumento della probabilità di essere sovrappeso. Crescere in una famiglia in cui sono presenti persone in sovrappeso od obese e con abitudini alimentari scorrette aumenterà il rischio di diventare obesi delle nuove generazioni.
L’ATTIVITÀ FISICA È LA MIGLIORE FORMA DI PREVENZIONE
Se consideriamo l’obesità non semplicemente come una malattia in sè ma come il presagio di ulteriori problematiche diventa ancora più importante prevenirla. Il modo più efficace per farlo, raccomandato dalla comunità scientifica, è fare almeno 150 minuti di attività fisica a settimana. Non a caso in Italia lo Sport viene prescritto dai medici come una vera e propria terapia.